Vi state chiedendo come sia possibile collaborare a distanza agevolmente anche se il proprio interlocutore si trova fisicamente in uno stato estero? La cosa può sembrare impossibile da realizzare ma adottando innovativi mezzi tecnologici ed essendo organizzati in modo efficiente con la tecnologia, anche questo è possibile.

L’elemento che mi fa dialogare serenamente con Oscar, che in questi anni di corrispondenza, anche se online, è il fatto che anche lui ha una disabilità e incontra sfide simili alle mie per poter giungere all’”obiettivo “inclusione” che vedo come progetto sociale (CSR) da perseguire insieme a persone normodotate.

Riconosco di essere molto fortunato per quanto mi è stato insegnato finora, alle persone fantastiche che ho incontrato e incontrerò nella mia strada. Come detto in altri articoli, sto lavorando per mediare e compensare le mie difficoltà oggettive legate all’handicap fisico e le mie difficoltà visuopercettive che mi rendono più lento nel collaborare con altri membri di un Team, non rinunciando però assolutamente alla qualità ed accuratezza dell’output finale.

Questo lo posso denotare sia nei progetti pratici sia nelle attività di puro studio teorico e altresì riconosco che questo obiettivo sarebbe stato impensabile senza aver prima posseduto le idonee competenze di base derivanti dall’acquisizione di un titolo di studio di scuola superiore ottenuto in presenza. Se da un lato l’aver imparato a relazionarmi con altre persone a scuola mi ha aiutato, dall’altro affrontare tutte queste sfide online a volte può essere parecchio demotivante poiché non ho più il contatto “vis-à-vis” con gli altri e sento di potermi in qualche modo “fidare” di questo mondo virtuale che è sempre stato un mio alleato e non un elemento di svantaggio e che mi ha sempre aiutato a mediare e rendere più “leggero” e divertente (se così può essere definito) il mio handicap.

Con Oscar il metodo che stiamo utilizzando per comunicare tra di noi e scambiarci idee su come il mondo della #disabilità possa essere migliorato consiste sostanzialmente nell’impiego dello strumento Google Groups, una sorta di bacheca virtuale in cui noi parliamo di cose inerenti l’aspetto delle attività CSR. Sarebbe carino poter contare su uno strumento analogo rilasciato dall’ ecosistema Apple facente la stessa ottima funzione di quello di casa Google. Questo perché sin da piccolino sono stato un amante dell’ecosistema Apple, competenza che vorrei migliorare e sviluppare magari in futuro o magari nel tempo libero dallo studio per poter conoscere a fondo lo strumento che sto utilizzando e per conoscere “trucchi e segreti” della tecnologia. La scelta attuale della soluzione di Google deriva dal fatto di poter così efficientare i costi legati allo strumento di Collaboration scelto.

In conclusione, si può affermare che efficientare i costi per la collaborazione in una start-up sociale efficientando i costi per realizzare il progetto è una sfida possibile.
Non sarà una sfida facile l’inclusione, ma ci proviamo.

Marco

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Appassionato da sempre delle tecnologie digitali, terminato il Liceo Linguistico ho potenziato la conoscenza delle lingue straniere, delle suite informatiche e del Digital Marketing.